Ci sono lavori che possono rendere bene, che si svolgono in piena autonomia, e per i quali conta solo la bravura. Non serve infatti avere titoli, lauree o master, ma solo spiccate capacità nel raggiungere non solo il successo, ma anche e soprattutto l’indipendenza finanziaria. Ci riferiamo alla figura del trader che, comodamente da casa, o in mobilità con smartphone in qualsiasi momento, ed in ogni dove, acquista e vende valori mobiliari così come funziona Plus500 per il trading di Contratti per Differenza (CFD) su azioni, su indici, ed anche sul mercato forex e sulle criptovalute.
Vivere di trading, per pochi e non per tutti!
In effetti, salvo qualche eccezione, la vita da trader è il sogno di tutti in quanto non si deve rispondere ad un capo, non si devono fare straordinari, ma si deve solo riuscire a comprare a poco ed a vendere a molto. Tutto semplice, ma solo sulla carta in quando coloro che vivono di trading sono solo una cerchia ristretta rispetto a tutti coloro che negoziano azioni ed altri strumenti finanziari sui mercati regolamentati. Sebbene non ci siano in merito statistiche consolidate, si stima che in realtà solo il 5% di chi fa trading riesca a rendere quella del trader una professione fruttuosa, mentre tutti gli altri perdono soldi!
Di conseguenza, se al giorno d’oggi è facile fare trading, in quanto basta un conto investimenti aperto con un broker, una connessione ad Internet ed un PC, oppure uno smartphone di nuova generazione, lo stesso non dicasi per quel che riguarda il conseguimento di guadagni costanti nel tempo dalla negoziazione di strumenti e prodotti finanziari. Quel 5% che vive di trading ha la capacità, rispetto a tutti gli altri, di saper gestire e presidiare i rischi, e di operare sui mercati finanziari non solo con prudenza, ma anche con l’innata capacità di non far mai lasciarsi sopraffare dai fattori emotivi.
Vita da trader, consigli utili per avere successo
Per rientrare nel 5% sopra indicato un trader deve prima di tutto capire che quella del trading è una sorta di attività imprenditoriale dove i guadagni sono rappresentati dalle posizioni aperte e chiuse in profitto, ed i costi sono invece rappresentati dalle posizioni che vengono aperte e chiuse in perdita. Di conseguenza, affinchè il saldo da trading sia positivo occorre che le posizioni in profitto siano in controvalore superiori alle perdite. Il trader di successo riesce proprio a consolidare i profitti ed a tagliare le perdite che, nel negoziare strumenti e prodotti finanziari, ci sono sempre in quanto non sempre le previsioni di mercato possono rivelarsi esatte.
A questo punto è lecito chiedersi in che modo sia possibile consolidare i profitti e tagliare le perdite quando si fa trading, ma la risposta è semplice se nell’investire sui mercati finanziari si fanno sempre scelte chiare e consapevoli. Si tratta, nello specifico, di inserire gli ordini, ad esempio in Borsa su azioni, fissando opportunamente i livelli di stop loss e di take profit.
Investire con stop loss e take profit: obiettivi chiari, rigore e disciplina
Per definizione, lo stop loss è quel livello di prezzo che identifica la perdita massima sopportabile con il singolo trade quando il mercato si muove nella direzione opposta rispetto a quanto previsto. Il livello di take profit è invece il prezzo in corrispondenza del quale la posizione può essere chiusa in quanto è stato raggiunto il guadagno prefissato per il singolo trade. In questo modo si può operare con rigore e disciplina senza lasciarsi trasportare dall’avidità. E questo perché quando la posizione è in perdita spesso aspettare sperando che le quotazioni possano recuperare può essere molto pericoloso, così come pensare di lasciare aperta la posizione sperando di poter guadagnare di più è allo stesso modo sbagliato in quanto spesso le variazioni di mercato sono così repentine che non si ha nemmeno il tempo di tornare sui propri passi.
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