Trading sui mercati, per alcuni è una professione

Trading sui mercati

Alla ricerca del guadagno perduto, complici i rendimenti bassissimi sul “free-risk“, gli investitori italiani hanno completamente modificato le proprie abitudini in termine di allocazione finanziaria della proprie risorse. Se fino a dieci anni fa i titoli di stato, BOT e BTP in primis, erano i preferiti, oggi certamente non è più così, nonostante il recente significativo exploit dei Buoni Pluriennali del Tesoro grazie alla repentina discesa dello spread.

Risparmiatori italiani sempre più avvezzi al “fai da te”

I risparmiatori italiani, infatti, hanno approcciato in misura sempre più consistente anche ad altri strumenti finanziari, come polizze vita, fondi comuni di investimento e trading sui mercati, approcciando ad investimenti sempre più complessi che richiedono conoscenza o supporto finanziario. Fra operatività autonoma o supportata, la prima sta prendendo sempre più piede. I motivi scatenanti di questa scelta sono molteplici e variano da un sensibile risparmio economico fino ad una possibilità di reperire informazioni, sia di natura economica che tecnica, decisamente importante grazie al web.

Una particolare attenzione, quindi, va prestata nella scelta della piattaforma dove effettuare trading e dei siti dove reperire informazioni veritiere e circostanziate: le bufale, purtroppo, sono sempre dietro l’angolo ed è buona norma accettarsi della bontà della fonte. Ma dopo tanti anni di trading, facendo alcune basilari ricerche sul web si possono reperire alcune informazioni atte a farci capire se quel sito sia affidabile o meno. Sul già citato risparmio in termini commissionali, invece, la comparazione va attuata fra le varie piattaforme, date che praticamente tutte, salvo rarissimi casi, risultano maggiormente competitive rispetto al vecchio e caro sportello bancario.

Trading online, rischi e agevolazioni di un modus operandi sempre più di moda

Il trading, come dimostrano alcune recenti autorevoli ricerche di mercato, sta diventando un’abitudine quotidiana per tantissimi risparmiatori italiani, tanto che per alcuni sta trasformandosi in una vera e propria professione o un’operatività atta ad incrementare le proprie entrate mensili. Non tutti sanno, però, che fare trading sui mercati consente anche di accedere ad una serie di agevolazioni fiscali: qui un approfondimento, ad esempio, che ben illustra i benefici e le modalità con le quali vanno dichiarati gli eventuali guadagni ottenuti. Se un risparmiatore opta per un’elevata operatività di trading, deve innanzitutto disporre di una cultura finanziaria perlomeno sufficiente a comprendere i rischi e le opportunità presenti sui mercati.

Per gli aspetti più tecnici, invece, ci si può affidare ai tanti argomenti d’approfondimento presenti sul web, spesso direttamente sui siti delle piattaforme di trading, dove sono molteplici i consigli, soprattutto di analisi tecnica sotto forma di grafici, ai quali poter attingere. In una fase molto volatile come quella attuale dei mercati finanziari, l’analisi tecnica può essere un buon coadiuvante per operare nel breve termine, magari fissando dei “stop loss” o “buy loss” sui titoli che decidiamo di acquistare. A questo tipo di analisi, però, è buona norma accompagnare sempre un’analisi fondamentale, ovvero avere un quadro di come si muove l’economia reale nel breve e medio termine, oltre al reperimento d’informazioni circa l’andamento generale del comparto del titolo sul quale investiamo.

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